Il progetto

Il contesto

L’Istituto di Istruzione Superiore “Savoia Benincasa” rappresenta una realtà innovativa nella Regione Marche per la sua attitudine a sperimentare modelli didattici studiati in contesti internazionali di riferimento, come il MIT e l’Università di Harvard.

L’impegno nella ricerca metodologico didattica e l’attitudine all’innovazione l’hanno portata a fondare, insieme ad altre 21 scuole italiane, nel 2014, la più importante realtà nazionale che ha come mandato istituzionale la disseminazione dell’innovazione: il Movimento delle Avanguardie Educative, coordinato da INDIRE.

Nel mese di Maggio 2019 è stata inoltre selezionata dalla rete internazionale Ashoka, che riunisce agenti sociali del cambiamento, come Changemaker School insieme ad altre 10 scuole italiane, dopo una complessa procedura condotta da un panel internazionale di ricercatori. Con circa 1400 studenti suddivisi in tre indirizzi di studio, Liceo Scientifico, Liceo Linguistico e Istituto Tecnico Economico, l’Istituto è oggi un punto di riferimento nel campo dell’uso didattico delle ICT. La visione cui si è ispirato ha di fatto precorso i tempi e anticipato quella che sarebbe stata la direzione assunta dalle politiche educative del MIUR.

Dal 2009 la scuola è stata interamente connessa in wifi, ogni aula è stata provvista di un laptop e una LIM o un videoproiettore interattivo di ultima generazione. Il device portatile personale è parte integrante del corredo scolastico degli alunni e viene utilizzato con grande naturalezza per il lavoro quotidiano in classe in modalità BYOD (Bring Your Own Device).

Un team motivato ed affiatato ha cominciato a studiare dal 2011 i modelli architettonici delle scuole più evolute e ha adottato il modello delle Aule disciplina, ispirate al paradigma degli ambienti di apprendimento costruttivisti. Ogni aula è un laboratorio in cui gli studenti ruotano al cambio dell’orario, gli arredi sono leggeri e mobili per consentire le più diverse configurazioni del setting. La lezione frontale è infatti soltanto una delle tante attività che si svolgono durante l’orario e largo spazio è lasciato al lavoro collaborativo degli studenti per la soluzione di problemi o la realizzazione di progetti e prodotti autentici.

Il Future Lab

L’Istituto, in quanto scuola polo regionale per la formazione dei docenti nell’ambito del Piano Nazionale Scuola Digitale, ha ricevuto con Decreto del Direttore della Direzione generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale 29 dicembre 2017, n. 765 un finanziamento per la Realizzazione di ambienti laboratoriali didattici innovativi per la formazione (Future Labs) presso le istituzioni scolastiche statali individuate quali poli formativi per il personale scolastico.

La progettazione dell’ambiente si è avvalsa dei più recenti modelli proposti dalla ricerca scientifica, basati su una filosofia dell’apprendimento non più di tipo trasmissivo: l’ispirazione, ancora una volta è venuta dal MIT di Boston, con suggestioni dagli ambienti T.E.AL. (Technology Enhanced Active Learning), ma anche dai laboratori di making, con le loro pareti trasparenti, in base alla filosofia della visibilità e della libera circolazione della ricerca e della conoscenza.

Il secondo modello è poi la Future Classroom Lab di Europeanschoolnet a Bruxelles, con la sua articolazione in angoli dedicati a differenti attività di apprendimento.

Abbiamo scelto, come già accaduto in passato, di riqualificare uno spazio inutilizzato, sfruttandone alcune caratteristiche rilevanti, come l’ampiezza e la presenza di una scalinata da utilizzare come nelle scuole del nord Europa per ricavare delle sedute che si affacciano su uno spazio di proiezione, presentazione o di dibattito: si tratta dell’ampio foyer dell’Aula Magna del plesso di Via Marini 33.

L’idea è stata quella di proteggere gli ambienti di lavoro, ma con pareti trasparenti, dando modo a chiunque di ammirare gli ambienti, le tecnologie e le persone al lavoro all’interno, proprio come abbiamo osservato negli avveniristici istituti di ricerca di Boston.

Le aree di lavoro

Il Future Lab ospita al proprio interno un FabLab didattico, spazio making dotato di numerose tecnologie per l’artigianato digitale attrezzato con le macchine di un’eccellenza marchigiana e internazionale, la Roland, , uno spazio destinato alla progettazione, sviluppo e fruizione di contenuti in realtà virtuale e aumentata, una cabina destinata a spazio per la registrazione di video professionali, servizi fotografici, trasmissioni per la web radio dell’Istituto, diverse postazioni autonome di lavoro.

La scalinata, come si accennava, ha dato luogo ad uno spazio-agorà che potrà essere sfruttato per la presentazione di lavori o per momenti di input frontale.

Il progetto e la sua realizzazione

Il nostro desiderio era che il Laboratorio fosse espressione delle eccellenze del territorio; da qui la partnership con l’Accademia di Design Poliarte di Ancona, che ha sposato la nostra idea e l’ha realizzata attraverso il progetto dell’Ing. Carlo Antonelli. Il suo progetto ha usato la stessa filosofia del making: tutte le strutture sono state realizzate artigianalmente in vetro antisfondamento e legno trattato per la resa ignifuga.

Completano l’aula dei tavoli bianchi e colorati mobili e sedute colorate mobili, anche monoposto.

Queste caratteristiche consentono un impiego in aule con i layout più disparati, permettendo a chi è seduto di lavorare autonomamente o collaborare per quelle attività che lo prevedono.
Le tecnologie per il making sono prodotti dell’azienda Roland DG MidEurope di Acquaviva Picena, mentre quella per la realtà virtuale e aumentata sono dell’azienda Ubisive di Civitanova Marche.

Il costo complessivo del laboratorio supera i 100.000 € erogati dal MIUR e ha reso necessario un co-finanziamento per circa 20.000 € provenienti dai contributi volontari delle famiglie.

Come utilizzeremo il Future Lab

Il laboratorio sarà utilizzato al mattino con gli studenti, sia del nostro Istituto che di tutti quelli delle scuole del territorio che ne faranno richiesta. Le tecnologie presenti infatti abbracciano varie fasce d’età, compresa quella della scuola dell’infanzia.

Sarà inoltre un ambiente dedicato alla formazione di gruppi di docenti di tutta la regione e offrirà spazio pomeridiano a laboratori di creatività, robotica e artigianato digitale per i bambini e ragazzi del territorio.

Il Future Lab sarà insomma un vero civic center per la città, centro di promozione culturale e realizzazione di attività per la crescita di competenze avanzate nei docenti e nelle giovani generazioni.

La dedica a Lorenzo Farinelli

Il caso del Dott. Lorenzo Farinelli, ex alunno del Liceo Scientifico “Luigi di Savoia”, prematuramente scomparso a causa dell’impossibilità di curare in Italia la sua malattia con la più avanzata terapia disponibile, la Car T Cells, ha commosso tutto il Paese.

Il grido disperato di Lorenzo, nel momento in cui si appellava alla nostra generosità dicendo : Io voglio vivere, ci è rimasto nelle orecchie e nel cuore. La corsa incredibile e generosa alla raccolta della cifra necessaria a trasferirsi negli USA non è bastata e Lorenzo non ce l’ha fatta, lasciandoci tutti sgomenti e addolorati.

Conoscendolo abbiamo pensato che la cosa più bella e più giusta che potessimo fare per trasformare il dolore in amore e in memoria dell’importanza di fare ricerca, studiare e acquisire una formazione di qualità avanzata, fosse dedicare il nostro Future Lab alla sua voglia di vivere.

Il Consiglio di Istituto, con delibera del 4 Marzo 2019 ha espresso così la motivazione all’intitolazione:

Affinchè l’educazione alla scienza, alla creatività, alla ricerca, possano aiutare in futuro tutte le persone che, come Lorenzo, avrebbero voluto vivere.

All’ingresso del Future Lab campeggerà una sua fotografia, scelta dai genitori, Amalia Dusmet e Giovanni Farinelli e dalla sua compagna Martina Cimarelli, con in calce la sua frase:

“Mordete la vita.
Ogni secondo.
Sembra dura. Amara.
Ma è succosa ed è un sogno.”